Parliamo di libri – Il mantello dell’invisibilità

Lunedì 4 novembre, in occasione del primo appuntamento del mese della nostra rubrica Parliamo di libri, entreremo nella vita del Signor Cui, protagonista di un racconto di forza e resistenza ambientato nella Pechino del nuovo millennio, grazie alla traduzione italiana di Barbara Leonesi e Caterina Viglione per Fazi Editore.

Il signor Cui vive nella Pechino contemporanea, città governata da forze più potenti e terribili della malavita, dove imperano l’egoismo, il brutale senso della competizione e la disperata corsa all’arrampicata sociale del capitalismo più sfrenato. Qui tutti fanno del loro meglio per salire la scala del successo; Cui, al contrario, è un perdente. Alle soglie della mezza età, senza figli e con poca iniziativa, divorziato ma ancora innamorato dell’ex moglie che lo ha lasciato per un uomo in carriera, vive in periferia a casa della sorella – ma il marito di lei lo vuole fuori dai piedi –, in un appartamento segnato da una crepa nel muro dalla quale entra il vento del Nord. Si guadagna modestamente da vivere assemblando impianti audio personalizzati per ricchi audiofili (o sedicenti tali): gente che non ha nessun senso del valore della musica e del lavoro artigianale, ma spende cifre da capogiro per mettersi in mostra e ascoltare le ultime canzoni pop cinesi. Cui prova disprezzo per i suoi clienti e per sé stesso, e le uniche cose che gli piacciono davvero sono la musica classica e gli altoparlanti vintage. Finché un vecchio amico gli procura un ingaggio speciale: un individuo losco ma molto danaroso vuole l’impianto acustico migliore del mondo. Un po’ rischioso, certo, ma basterà non fare troppe domande. È forse arrivata, per questo perdente, l’occasione giusta?
Il mantello dell’invisibilità è uno dei romanzi più originali usciti dalla Cina degli ultimi anni: divertente, garbatamente critico e capace di ritrarre la complessità con poche semplici pennellate, è un piccolo gioiello letterario.

Lo scopriremo insieme in questo incontro, che sarà trasmesso sul canale YouTube dell’Istituto Confucio lunedì 4 novembre alle ore 17. Le traduttrici Barbara Leonesi e Caterina Viglione dialogheranno con Paola Iovene. Modererà l’incontro Daniela Licandro.

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L’autore:

Ge Fei è lo pseudonimo di Liu Yong. Nato in Cina nel 1964, è annoverato tra i più significativi e originali scrittori della sua generazione. Nel 2015 ha vinto il prestigioso premio Mao Dun della China Writers Association. Insegna alla Tsinghua University di Pechino.

 

Le relatrici:

Barbara Leonesi e Caterina Viglione sono entrambe del segno del cane. Barbara ha studiato a Torino e Parigi, mentre Caterina a Venezia. Dopo un periodo trascorso in Cina, si sono trasferite a Torino, dove si sono conosciute e hanno iniziato a collaborare. Il loro primo lavoro a quattro mani è stata una sezione dedicata alla traduzione all’interno di un progetto di e-learning per l’Istituto Confucio dell’Università di Torino. Tuttavia, il libro che ha segnato l’inizio della loro collaborazione è stata la raccolta di racconti modernisti Shanghai Suite, in collaborazione con Stefania Stafutti e Luca Pisano. A questo sono seguiti un lungo romanzo di Jia Pingwa, Lanterna e il distretto dei ciliegi, e poi uno di Feng Tang, Una ragazza per i miei 18 anni. Barbara è professoressa ordinaria di lingua e letteratura cinese all’Università di Torino, rappresentando la parte più intellettuale e accademica, mentre Caterina è docente di lingua cinese presso il Liceo Altiero Spinelli di Torino e professoressa a contratto all’Università di Torino, incarnando la parte più artistica ed estrosa. Le lunghe chiacchierate per confrontarsi, convincersi e condividere idee e impressioni hanno portato a ultimare con entusiasmo questi lavori e a costruire una preziosa amicizia.

Paola Iovene è professore associato di letteratura cinese moderna presso il Dipartimento di Lingue e Civiltà dell’Asia Orientale dell’Università di Chicago. È autrice di Tales of Futures Past: Anticipation and the Ends of Literature in Contemporary China (2014), coeditore di Sound Alignments: Popular Music in Asia’s Cold Wars (con Michael Bourdaghs e Kaley Mason, 2021) e curatrice di un numero speciale di positions intitolato “Cultures of Labor in Contemporary China” (2023). Al momento sta lavorando a un progetto sui concetti di lavoro e dilettantismo nella letteratura cinese contemporanea.

 

Modera l’incontro:

Daniela Licandro ha ottenuto il suo PhD in letteratura moderna cinese presso la University of Chicago. Attualmente è Ricercatrice a Tempo Determinato (RTD/A) presso l’Università degli Studi di Milano. I suoi interessi di ricerca includono la scrittura femminile, la scrittura autobiografica, il realismo e il modernismo letterario, gli studi di genere, le teorie del dolore e del corpo, e la didattica della lingua cinese. I suoi saggi sono apparsi in NAN NÜ: Men, Women, and Gender in China (Brill), Chinese Literature and Thought Today (Taylor & Francis), e Educazione Linguistica. Language Education (ELLE, Ca’ Foscari). La sua recente analisi di un memoir sulla malattia mentale e le sue ricerche sul modernismo nella Shanghai degli anni Trenta sono di prossima pubblicazione, rispettivamente, in Altre Modernità (Università degli Studi di Milano) e Modernism/modernity (Johns Hopkins University Press).

Data
04/11/2024 - 17:00
Indirizzo
Online, canale YouTube dell'Istituto Confucio
Partecipazione
Incontro Online aperto a tutti sul canale Youtube dell'Istituto Confucio