Liu Zhenyun (1958) è uno degli scrittori contemporanei più letti nel mondo. I suoi romanzi, spassosi, satirici e dal retrogusto amaro, adattati in film e serie televisive, offrono un affresco della società cinese contemporanea in tutte le sue storture e meraviglie, capaci di conquistare i lettori di tutte le origini. In italiano, si possono leggere i romanzi “Divorzio alla cinese” (Bompiani, 2016), tradotto da Maria Gottardo e Monica Morzenti; e “Oggetti smarriti” (Metropoli d’Asia, 2015), “I mangiatori di anguria” (L’Erma di Bretschneider, 2023), “Un giorno, tre autunni” (Orientalia, 2024) e “Una frase ne vale diecimila” (L’Erma di Bretschneider, 2024), tutti tradotti da Patrizia Liberati.

In occasione della sua ultima visita in Italia con l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, avvenuta nel 2017, il noto scrittore e sceneggiatore cinese di fama internazionale, ha incontrato il pubblico del Mudec (Museo delle culture di Milano), del FESCAAAL, il Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina e del Polo di Mediazione interculturale e comunicazione di Sesto San Giovanni. Per l’occasione l’autore ha registrato per noi una video intervista che potete trovare a questo link.

Quest’anno Liu Zhenyun torna in Italia e lunedì 2 dicembre, alle ore 14.30, interverrà presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, in dialogo con la giornalista Lucrezia Goldin (Skytg24) e con l’intervento degli studenti di lingua cinese dell’Ateneo. Introduce Alessandra Pezza, docente di cinese all’Università degli Studi di Milano Bicocca e traduttrice.

Saluti istituzionali: Fu Haifeng, direttore per parte cinese dell’Istituto Confucio dell’Università Statale di Milano.

Partecipazione gratuita, è richiesta la prenotazione al seguente link.

È possibile seguire l’incontro anche in straming, su Youtube, al seguente link.

Clicca qui per scaricare la locandina.